MEDIO ORIENTE

Bombardata base militare filo-iraniana in Iraq, un morto e 8 feriti. Erdogan-Haniyeh: palestinesi uniti contro Israele

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Israele convoca ambasciatori Paesi pro Palestina all'Onu

Il ministero degli Esteri israeliano ha annunciato in serata la convocazione per domani degli ambasciatori dei Paesi del Consiglio di Sicurezza che hanno votato a favore dell'adesione a pieno titolo dei palestinesi alle Nazioni Unite. «Domani saranno convocati gli ambasciatori di Francia, Giappone, Corea del Sud, Malta, Repubblica slovacca ed Ecuador» e nei loro confronti «verrà espressa una forte protesta», ha precisato il ministero sul suo account X.

Erdogan: Israele pagherà inevitabilmente prezzo oppressione che infligge ai palestinesi

«Israele alla fine pagherà inevitabilmente il prezzo dell'oppressione che infligge ai palestinesi». A dichiararlo, nel corso del suo incontro a Istanbul con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citato da Anadolu.

Erdogan ad Haniyeh: i palestinesi siano uniti contro Israele

Un appello all' «unità» dei palestinesi contro Israele è stato lanciato oggi dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan al termine del suo incontro con il leader di Hamas Ismaïl Haniyeh a Istanbul nel quale, secondo l'emittente statale Trt i due hanno discusso degli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e degli aiuti umanitari a Gaza. "È fondamentale che i palestinesi agiscano uniti in questo processo; la risposta più forte a Israele e il percorso verso la vittoria passano attraverso l'unità e l'integrità", ha affermato Erdogan secondo un comunicato della presidenza turca. Dopo le recenti tensioni tra Israele e Iran, il presidente turco ha sottolineato che «ciò che è accaduto non dovrebbe far guadagnare terreno a Israele e che è importante agire in modo da mantenere l'attenzione su Gaza». Erdogan ha anche assicurato che la Turchia «continuerà il suo aiuto umanitario alla Palestina per alleviare il più possibile le sofferenze» della popolazione di Gaza e ha ricordato che il suo Paese ha adottato «una serie di sanzioni contro Israele, comprese restrizioni commerciali».

Cina: rapida ammissione Palestina all'Onu per correggere ingiustizia storica

«Una rapida ammissione della Palestina alle Nazioni Unite è una mossa per correggere una prolungata ingiustizia storica». Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, citato dall'agenzia di Xinhua, nel corso di una conferenza stampa a Port Moresby, in Papua Nuova Guinea, commentando lo stop dei giorni scorsi al Consiglio di sicurezza dell'Onu per il riconoscimento della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.

Raid israeliani nel sud del Libano

 Le Forze di difesa israeliane hanno condotto raid aerei contro operativi di Hezbollah nel sud del Libano. Lo hanno riferito le stesse Idf, che hanno pubblicato immagini dell'operazione ad Ayta ash-Shab e Kfar Kila.

Israele: 10 uomini armati e uccisi, 8 palestinesi arrestati

L'esercito israeliano sta portando avanti un'operazione antiterrorismo nel campo profughi di Nur Shams in Cisgiordania ormai da più di 40 ore e annuncia che nel corso del raid almeno 10 uomini armati sono stati uccisi e otto palestinesi ricercati sono stati arrestati. Lo riporta il Times of Israel. L'esercito israeliano afferma che le truppe hanno anche scoperto e distrutto un laboratorio per la fabbricazione di bombe e hanno sequestrato armi da fuoco, compresi fucili d'assalto.

Nyt, missile Israele contro Iran con tecnologia per eludere radar

Uno dei missili lanciati da Israele contro le difese aeree del sito nucleare di Natanz aveva una tecnologia avanzata per eludere i sistemi radar iraniani. Lo hanno detto al «New York Times» due fonti occidentali, mentre due fonti iraniane hanno confermato di non aver rilevato le intrusioni nel proprio spazio aereo di droni, missili e o aerei.

Secondo il quotidiano americano, il caccia dal quale è stato lanciato dal missile era «lontano sia dallo spazio aereo israeliano che da quello iraniano» e non è neanche entrato nello spazio aereo giordano, in una mossa calcolata per tenere Amman lontana da una possibile rappresaglia, nonostante una settimana fa abbia partecipato all'azione di difesa dall'attacco iraniano contro Israele. Scrive il New York Times che «l'uso da parte di Israele di droni lanciati dall'interno del territorio iraniano e il lancio di un missile che non può essere rilevato è destinato a fare a Teheran un anticipo di quello che potrebbe essere un più grande attacco su vasta scala». Quello di ieri, sottolinea il giornale, "è stato calibrato per fare in modo che l'Iran ci pensi due volte a lanciare in futuro un attacco diretto contro Israele».

Forze filo-Iran, nostra base in Iraq colpita in un attacco

L'esplosione avvenuta durante la notte in una base di unità militari filo-iraniane a Kalso, in Iraq, è il «risultato di un attacco»: lo affermano le Forze di mobilitazione popolare, citate da Reuters e riprese da vari media. 

Raid aerei a Rafah, almeno 10 morti

Almeno 10 persone, tra cui sei bambini, sono state uccise in attacchi aerei notturni contro la città di Rafah: lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Fonti mediche hanno riferito che aerei da guerra israeliani hanno preso di mira una casa appartenente alla famiglia Radwan, nel quartiere Tal Al-Sultan della città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza, provocando la morte di nove persone, tra cui sei bambini e donne. Contemporaneamente, un civile è rimasto ucciso nel bombardamento di una casa a est della città di Rafah.

"Nessun aereo o drone in volo"

Il governo iracheno ha affermato oggi che al momento dell'esplosione nella base militare non c'erano droni o aerei in volo

Israele e Usa negano coinvolgimenti

E' di un morto e otto feriti il bilancio di un raid aereo avvenuto nella notte contro una base in Iraq che ospita milizie filoiraniane. Lo hanno riferito fonti della sicurezza di Baghdad, mentre una nota del gruppo Hashed al-Shaabi - alleanza di formazioni sciite ora integrate nell'esercito regolare - ha reso noto che l'attacco contro la base Calso ha provocato «perdite materiali», ma non è stato specificato il numero di vittime. Su X, il Comando centrale americano (Centcom) ha negato che ci siano gli Stati Uniti dietro l'esplosione alla base: «Non abbiamo condotto raid in Iraq oggi».

La reazione della Resistenza Islamica

In un video diffuso sui social - e rilanciato da numerosi media - la Resistenza Islamica in Iraq ha annunciato di aver lanciato alcuni droni contro «un obiettivo vitale» a Eliat, nel sud di Israele, al confine tra Egitto e Giordania. «L'attacco - afferma il gruppo che riunisce una serie di forze irachene filo-iraniane - è la risposta alla violazione della sovranità irachena da parte del nemico sionista e al suo attacco contro le Forze di Mobilitazione Popolare irachene (Pmf)"

La base militare

Un «bombardamento» ha centrato in queste ore una base militare nell'Iraq centrale che ospita truppe dell'esercito ed ex paramilitari filo-iraniani di Hachd al-Chaabi, integrati nelle forze regolari irachene. Lo hanno reso noto due fonti della sicurezza irachene, che non sono riuscite ad identificare i responsabili del raid aereo che ha preso di mira la base di Calso. Le stesse fonti non sono state neanche in grado di dire se l'attacco è stato effettuato con «droni». Una delle due fonti, un funzionario del ministero dell'Interno, ha precisato che nel raid si contano «un morto e otto feriti» tra le forze della base.

 

 

Un «bombardamento» ha centrato ieri sera una base militare nell'Iraq centrale che ospita truppe dell'esercito ed ex paramilitari filo-iraniani di Hachd al-Chaabi, integrati nelle forze regolari irachene. Fonti della sicurezza hanno precisato che nel raid si contano «un morto e otto feriti» tra le forze della base. Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti hanno spiegato su X che «gli Stati Uniti non hanno condotto raid aerei in Iraq oggi». Anche fonti israeliane hanno escluso il coinvolgimento di Tel Aviv nel raid. La Resistenza Islamica dell'Iraq ha annunciato di aver lanciato droni contro la città israeliana di Eliat in risposta «alla violazione della sovranità irachena da parte del nemico sionista».
Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Aprile 2024, 07:11
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