Germano: «In Confidenza, il dramma di un impostore che teme di essere scoperto»

L'attore è un professore ambiguo nel thriller psicologico di Luchetti

Germano: «In Confidenza, il dramma di un impostore che teme di essere scoperto»

di Michela Greco

«Le emozioni possono essere pericolose dal punto di vista sociale. Rischiamo di perdere qualcosa se ridiamo o piangiamo nel momento sbagliato. Questo film racconta di una scissione tra ciò che si sente e ciò che si può esprimere socialmente, e che viviamo tutti». Una scissione che Elio Germano mette in scena con un’interpretazione grandiosa in “Confidenza”, presentato all'International Film Festival Rotterdam e dal 24 aprile al cinema, proponendo nuovamente - dopo “America Latina” dei fratelli D’Innocenzo - un’analisi incisiva e impietosa delle debolezze del maschio contemporaneo. Diretto da Daniele Luchetti, che lo ha scritto con Francesco Piccolo a partire dal romanzo omonimo di Domenico Starnone (Einaudi), “Confidenza” porta in superficie le tensioni latenti tra amore e paura, tra rispettabilità borghese e libertà di spirito, tra menzogna e verità, in una sorta di thriller psicologico che procede in un crescendo compresso dall’angoscia.

Nel film, Germano è il professor Vella, insegnante di lettere appassionato e molto amato, costantemente sopraffatto dal terrore che tutti capiscano la sua piccolezza e le sue miserie. Quando la sua studentessa più brillante (Federica Rosellini) finisce il liceo, lui la cerca per stimolarla a continuare gli studi: sarà l’inizio di una relazione molto intensa, che Pietro e Teresa suggelleranno raccontandosi il loro segreto più inconfessabile.

La "confidenza", però, sarà una bomba a orologeria sempre pronta a esplodere nella testa di Pietro, che poi sposerà una collega, prof di matematica al suo stesso liceo (Vittoria Puccini), e farà carriera come consulente del Ministero, famoso per la sua “pedagogia dell’affetto”. Teresa invece diventerà una prestigiosa matematica in forze al MIT. «Questa storia ha molto a che fare con le maschere del quotidiano – sottolinea l’attore – Mi ha ricordato la scomposizione pirandelliana dell’io, è il dramma di un impostore che teme di essere scoperto. Noi attori lavoriamo proprio sull’impostura, tutto questo mi riguardava».

“Confidenza” è un racconto teso, che si lancia in introspezioni immaginifiche magnificamente sostenute dalle musiche di Thom Yorke e si muove, ambiguamente, sui contrasti. Tra indipendenza e sicurezza, tra periferia e centro, tra lettere e matematica, dove «le prime imbrogliano e le seconde dicono la verità». Tra il maschile e il femminile. «Pietro Vella – continua Germano – intraprende una relazione deflagrante nella quale pensa di essere in controllo, ma Teresa è autonoma, non succube. Lei frantuma i ruoli sociali di supremazia, che vorrebbero lui dominante essendo maschio, insegnante e più grande di età. Per questo lui finisce per avere paura di se stesso».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Aprile 2024, 09:13
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