Gli esperti hanno diviso il campione in 4 sottogruppi a seconda di quanto ciascuno fosse tendenzialmente mattiniero o nottambulo, con quattro diversi livelli che si potrebbero definire i «supermattinieri» (si svegliano prestissimo e vanno a letto con le galline), i "mezzi-mattinierì" (amano svegliarsi presto ma con un fuso meno estremo dei primi), i "mezzi-nottambulì", che preferiscono tendenzialmente le ore notturne per essere reattivi e produttivi, e i “super-nottambulì ”che non conoscono la mattina.
Ebbene, monitorando lo stato di salute dei partecipanti per oltre 6 anni, gli esperti Usa hanno calcolato che i «gufi» hanno mediamente il 10% in più di rischio di morte per qualsivoglia causa rispetto alle "allodole".
Inoltre, rispetto alle “allodole”, i “gufi” hanno il 30% in più di rischio di soffrire di diabete, circa il doppio di rischio di soffrire di un qualche disturbo psicologico, il 23% di rischio in più di malattie respiratorie, il 22% in più di disturbi gastrointestinali. Sebbene non sia chiara la causa di queste associazioni, lo studio evidenzia un potenziale svantaggio dell'avere un 'fuso orariò spostato in avanti e consiglia ai nottambuli di resettare gradualmente il proprio orologio andando notte dopo notte a letto un pochino prima e bandendo le tecnologie (smartphone, pc, tablet etc) nelle ore serali.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Aprile 2018, 12:13
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