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Gli studiosi hanno voluto scoprire se c'era il rischio che gli uomini potessero contrarre una malattia trasmessa dai cani da uno scanner per la risonanza magnetica utilizzato anche per gli esami da parte dei veterinari. Hanno prelevato dei tamponi dalla barba di 18 uomini, tutti di età compresa fra 18 e 76 anni, e dal collo di 30 cani, di varie razze, confrontando i risultati. È stato riscontrato così che vi era un carico batterico significativamente più alto in campioni prelevati dalla barba maschile rispetto a quelli che provenivano dal pelo dei cani.
Tutti gli uomini hanno mostrato una conta batterica elevata, mentre tra gli animali ad averla erano 23 su 30, gli altri si attestavano su livelli moderati.
In sette campioni prelevati da uomini, in più, sono stati trovati microbi che rappresentano una potenziale minaccia per la salute umana. Dopo esami di risonanza magnetica dei cani, gli scanner sono stati disinfettati e gli studiosi hanno osservato un numero di batteri significativamente inferiore rispetto ai livelli osservati quando gli stessi macchinari erano stati utilizzati dagli uomini. Sulla base di questi risultati, concludono gli studiosi, «i cani possono essere considerati puliti rispetto agli uomini barbuti».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Aprile 2019, 21:36
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