Lavoro, dipendenti umiliati nella 'sessione di diagnosi': «Punizione in riunione davanti a tutti i colleghi, ecco in che modo»

Secondo Chanelle, si tratta di un metodo utilizzato per ottenere l'eccellenza, ma che l'ha messa decisamente a disagio

Lavoro, dipendenti umiliati nella 'sessione di diagnosi': «Punizione in riunione davanti a tutti i colleghi, ecco in che modo»

di Hylia Rossi

Si parla sempre più spesso di equilibrio tra lavoro e vita privata e di eventuali soluzioni per assicurare il benessere del dipendente. In molti Paesi europei è stato implementato il salario minimo e in alcune aziende la settimana lavorativa è stata ridotta a quattro giorni, con diversi studi che confermano non solo il miglioramento della salute mentale degli impiegati ma anche una maggiore produttività. 

Dall'altra parte, però, continuano ad arrivare testimonianze scoraggianti. Ne è un esempio il racconto di Chanelle, una donna che in un video pubblicato sui social ha parlato dell'umiliazione subita dai dipendenti durante le "sessioni di diagnosi", vale a dire riunioni in cui la persona che ha commesso un errore o che deve essere valutata viene sottoposta a una sorta di "terapia" e spinta alle lacrime davanti ai suoi colleghi

Diversi utenti hanno riconosciuto il modus operandi dell'azienda e hanno confermato la terribile esperienza. 

La testimonianza

«Lavorare in questa azienda dava l'impressione di essere in una simulazione - dichiara Chanelle in uno dei tre video pubblicati su TikTok in cui racconta la sua esperienza -.

In pratica, ogni volta che si faceva un errore dovevi prendere parte a una "sessione di diagnosi", vale a dire una terapia in cui subivi una serie di pressioni che ti portavano a crollare». 

La donna afferma che questi interventi possono essere pubblici o privati, in generale, ma nel caso presente «anche la riunione più insignificante veniva registrata, tanto che chiunque abbia un ufficio ha anche un registratore automatico che si avvia nel momento in cui inizi a parlare». Chanelle racconta di un episodio in particolare che riguarda la sua manager, per cui è stato chiesto all'intero team di essere presente alla sessione. 

Il problema risaliva a circa sei mesi prima, quando un dipendente aveva dato le dimissioni: «In pratica, si chiedevano "abbiamo sbagliato ad assumere? Abbiamo assunto la persona sbagliata? Dobbiamo analizzare la questione"». Chanelle definisce la sua manager come una persona carismatica, intelligente, eloquente, «molto forte, una leader». Eppure, dopo essere stata bombardata di domande e osservazioni su che tipo di persona sia, i suoi fallimenti e la sua infanzia, la donna crolla: «A metà della sessione sta singhiozzando sulla scrivania».

Secondo Chanelle, si tratta di un metodo utilizzato per ottenere l'eccellenza, ma che l'ha messa decisamente a disagio. «Alla fine della sessione di diagnosi - aggiunge -, quindi dopo un'ora circa, la persona che le stava facendo la diagnosi dice "questa sarebbe un'ottima registrazione da mandare all'intero dipartimento". Io non sapevo che pensare se non "ma che sta succedendo?". Un momento di grande vulnerabilità utilizzato così, per insegnare agli altri?».

Mentre molti utenti fanno il nome dell'azienda nei commenti e affermano di aver riconosciuto immediatamente di chi si tratta, molti altri si chiedono se sia legale: «Credo sia una violazione di qualche legge sul lavoro», «Lavoro nelle risorse umane e... CHIEDO SCUSA?», «È da psicopatici», «Questa cosa è folle, merita una denuncia».


Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Aprile 2024, 16:25
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