Calcoli renali, torna la colica nel 50% dei casi: colpa anche dei falsi miti della dieta

Calcolosi renale torna la colica nel 50% dei casi: colpa anche dei falsi miti della dieta
Un disturbo che ritorna in un caso su due. Sono i calcoli renali che assillano il 10-12% della popolazione italiana: la metà dei pazienti, prima o poi, cade di nuovo nella loro rete.

Complice a sorpresa la dieta spesso consigliata proprio per evitare una recidiva, che si rivela un boomerang. Contro le insidie nel piatto è sceso in campo un team di specialisti italiani che con uno studio di prossima pubblicazione sfata i falsi miti che aleggiano sulle tavole di chi soffre di calcolosi renale.





L'errore più comune? «Bandire il calcio - quindi per esempio formaggi e latticini - dalla dieta» assicura Domenico Prezioso, professore associato di Urologia all'università Federico II di Napoli, dal congresso dell'Associazione italiana di endourologia che si è svolto a Milano. Ecco, dunque, il primo contrordine: prescrivere una dieta ipocalcica «non serve».



Il no secco ai formaggi, anzi, «è azzardato e si ottiene l'effetto opposto, perché in realtà il calcio aiuta l'espulsione dei componeneti chimici che formano i calcoli». I nutrizionisti, fa ancora sapere Domenico prezioso, ritengono sid ebba assumere un grammo di calcio al giorno, mentre una dieta media italiana arriva a mezzo grammo.



«Queste informazioni sul calcio - spiega ancora l'urologo - sono cruciali per l'età senile: molti medici consigliano anche a persone che hanno seri rischi di osteoporosi di ridurre il calcio pr paura che si crei un calcolo renale».

Sfatato il dogma della messa la bando del calcio, ci sono anche altri suggerimenti segnalati dagli esperti: per esempio, sottolinea Prezioso, «le bevande a base di agrumi, limoni, arance e pompelmo, sono consigliate in tutte le calcolosi perché contengono citrati, una prevenzione naturale contro le recidive».



Altra linea da tenere in considerazione è la restrizione di proteine animali e sali, perché un eccesso su questo fronte ha l'effetto di facilitare un ritorno della patologia. Via libera a frutta e verdura, a patto di escludere quelle che contengono lelevate quantità di ossolati come spinaci e cavoli. Lo stesso vale per i cereali. Questi alimenti vanno limitati, anche se basterebbe aumentare l'introito di calcio perché gli ossolati in eccesso vengano smaltiti.



Il messaggio degli specialisti è che la dieta va personalizzata. Bastano 4 esami del sangue e delle urine, spiegano, per inquadrare il paziente. «Più che dirgli di non mangiare tremila alimenti diversi - conclude Prezioso - possiamo così individuare la condotta alimentare migliore per la persona che si ha davanti. Ed è l'unica via per incidere in futuro sulle recidive».
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2015, 17:15
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