Le pillole dell'amore, un boom a tutte le età

Le pillole dell'amore un boom a tutte le età

di Carla Massi
È nata per cambiare la vita agli uomini che non riuscivano più a fare l'amore, è diventata la più fedele complice dei maschi di tutte le età. Con problemi sessuali più o meno gravi. Ma anche senza problemi sessuali. Come i giovanissimi, la generazione del Sexstasy che, la pillola contro la disfunzione erettile, la mandano giù con tre birre e, magari, anche un'anfetamina.

LO SBALLO
Da farmaco prescritto dal medico a pazienti adulti e anziani (in Italia sono circa tre milioni), è diventata anche lo scherzo di un giorno o un'altra compagna dello sballo. Nessuno stupore, dunque, se nel 2016, in Europa, sono state vendute oltre 100 milioni di pillole dell'amore senza ricetta. Attraverso i canali non ufficiali come i siti e i sexy shop. Ben 19 milioni solo in Italia. Dati che si scontrano e non combaciano con gli studi epidemiologici, il numero dei pazienti e i tipi di patologie che colpiscono la maggior parte degli italiani maschi over sessanta. Troppo grande è la componente di chi acquista senza avere la patologia.

D'altronde bastano pochi clic su uno dei 40mila siti di farmacie on line per ricevere tutto a casa, confezione anonima. Truffa compresa. Il boom europeo, forse, non era del tutto prevedibile. Da anni, infatti, le analisi di quella roba comprata via web mostrano che nelle confezioni c'è molto più talco o polvere di marmo che principio attivo. In quelle pasticche ci può essere di tutto ma non la sostanza che serve. Spesso, se c'è, è dosata in maniera che potrebbe anche danneggiare l'organismo. Un salto nel buio.

IL TRAFFICO
All'inizio di marzo, a Torino, è stato smantellato un traffico di farmaci non autorizzati e pericolosi venduti, appunto, nei sexy shop. Undici arresti. Un mercato nero floridissimo dove al posto delle sostanze base contro la disfunzione erettile la Guardia di Finanza ha trovato anestetici locali.
Lo straordinario exploit di vendite in Europa lo ha dimostrato uno studio internazionale Erectile Dysfunction European Users Survey cooordinato da Emmanuele A. Jannini, professore di Endocrinologia e sessuologia medica all'università di Tor Vergata. Una sorpresa anche per la platea dei super addetti ai lavori come quella del congresso della European association of urology che si sta svolgendo a Londra.
«Solo il 40% di chi utilizza i farmaci per la disfunzione erettile - spiega lo specialista - ha avuto una diagnosi. La maggioranza li sceglie per avere performance sessuali migliori o perché sa di avere un problema ma non ha mai avuto il coraggio di parlarne al medico». Circa 180 milioni sono le pillole vendute legalmente nel 2016 in Europa. Quasi 34 milioni solo in Italia.
LO SHOPPING
Protagonisti di questo shopping sotto banco sono i cosiddetti performers. A loro, la pillola serve per migliorare, per sentirsi più sicuri. Da aiuto per fare l'amore, per superare i disturbi spesso collegati a problemi vascolari o al diabete, a sostegno contro l'ansia da prestazione. «Quando abbiamo di fronte un paziente con un problema di disfunzione erettile, prima di prescrivergli questi farmaci - aggiungono gli urologi - dobbiamo capire se esistono controindicazioni vascolari».

Pillole dell'amore e psicodipendenza. Un mix micidiale che, solo in parte, spiega i dati dello studio di Tor Vergata. Una psicodipendenza che, raccontano gli urologi, porta spesso questi uomini a lamentarsi dei non felici effetti del farmaco. Già perché sempre di un farmaco parliamo: va preso per un periodo di tempo, con una cadenza e, a volte, abbinato ad un'altra terapia. Altrimenti non va, non arriva al suo obiettivo. Da qui le lagnanze. Di quelli che, tutto sommato, stanno bene.

Gli altri, coloro che ancora si vergognano a chiedere aiuto al medico, sembrano rappresentare ancora una fetta consistente (forse un altro milione) della popolazione maschile. Loro, l'imbarazzo, lo nascondono comprando confezioni di Cobra, Super Dragon, Extra Strong. Fidandosi di quello che promettono.
Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Aprile 2017, 14:30