#Manrepeller: se le donne vogliono piacere solo alle donne

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di Barbara Gubellini

C’è una donna interessante, dall’altra parte dell’Oceano, di cui stranamente non abbiamo ancora parlato in questa rubrica.

Si tratta di #LeandraMedineCohen, newyorkese doc che, nel lontano 2010, creò un blog dal nome “#manrepeller”, rimasto in vita fino al 2020.

Letteralmente, l’espressione “man repeller” rimanda a qualcosa che allontana il maschio, perché lui lo trova repellente.

Ebbene, Leandra, nel suo blog, proponeva una moda creativa e innovativa, fatta di scelte, capi e accostamenti a volte geniali, a volte, a mio parere, discutibili, ma tutti legati da un sottile filo rosso: liberare le donne dalla schiavitù di adeguarsi ai canoni estetici imposti dalla società e, soprattutto, dalla volontà maschile.

Leandra si era infatti resa conto che le scelte delle donne, in fatto di abbigliamento, tendevano a rispondere,  sempre e comunque, al desiderio di essere in qualche modo sexy per compiacere gli uomini.

Il fatto che quel blog abbia spopolato, al tempo, ci dice che non si trattava della sola Leandra, ma che lei aveva intercettato un bisogno di tutte noi: sdoganare tutto ciò che ci piace e che vogliamo essere, al di là di quello che i maschi vogliono che noi siamo.

Beh, perché ne parliamo ora? Perché, nonostante il blog non esista più, in rete la  moda “man repeller” spopola, sempre più soprattutto tra le più giovani.

Lo scorso anno ne abbiamo parlato per le ballerine e le scarpe friulane, ma sono tante oggi le provocazioni estetiche delle ragazze: dai calzini sotto alle scarpe col tacco, alle ciabatte in città, tutto accompagnato dall’hashtag #manrepeller.

Servirà ad abbattere il patriarcato? Beh sicuramente di più delle labbra a cuore.

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Giornalista, autrice e conduttrice tv. Da anni realizza reportage di approfondimento su ambiente, sostenibilità e temi sociali. L'argomento che più la appassiona è la parità di genere. E' mamma di due bambini.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Marzo 2024, 12:08
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