Donna trovata morta nel riminese: Maria, artista di strada, aveva 65 anni. «Uccisa da choc settico per una ferita mai curata»

Il ritrovamento nella notte dal 118 e carabinieri del Comune di Santarcangelo di Romagna

Donna trovata morta nel riminese: Maria, artista di strada, aveva 65 anni. «Uccisa da choc settico per una ferita mai curata»

di Redazione web

Un macabro ritrovamento da parte di 118 e carabinieri è avvenuto nella notte in una zona rurale del Comune di Santarcangelo di Romagna (Rimini). Il cadavere di una donna di 65 anni, un'artista di strada conosciuta come "Maria", è stato trovato in una roulotte in uno stato di totale abbandono. A dare l'allarme il compagno della vittima che l'ha ritrovata in piena notte senza vita. Una morte avvenuta nelle più totale emarginazione sociale.

Era senza documenti

Secondo una prima analisi del cadavere da parte del medico legale e dai sanitari del 118, la donna sarebbe morta per un'infezione: «Uno choc settico causato da una ferita alla gamba avvenuta qualche mese addietro che non sarebbe mai stata curata adeguatamente». La roulotte è infatti in una zona molto isolata e stando a quanto riferito dai testimoni verserebbe in uno stato di totale abbandono e sporcizia. I carabinieri di Rimini e Santarcangelo sono adesso al lavoro per identificare  la donna che sarebbe anche sprovvista di documenti.

Era un'artista di strada

La donna trovata senza vita faceva l'artista di strada cantando in piazza: la chiamavano «Maria», aveva 65 anni, ma nessuno sa se era il suo vero nome.

Un personaggio «felliniano» in certo qual modo che anche l'amministrazione comunale di Santarcangelo ha ricordato in una nota diffusa oggi. «Molto conosciuta in città per la sua attività di artista di strada presso il Combarbio di piazzetta Molari, la chiamavano tutti Maria». Ma come dicono dal Comune «sono ancora in corso di identificazione da parte delle autorità preposte, le sue effettive generalità».

Il suo corpo senza vita è stato trovato dal compagno che nella notte si è svegliato e ha visto Maria deceduta. «La situazione del nucleo familiare - scrivono ancora dal Comune -, comprendente oltre a lei il compagno convivente, era in ogni caso nota e seguita da tempo dai Servizi sociali dell'Unione di Comuni Valmarecchia: la scelta di vivere in una roulotte all'interno del terreno di proprietà del compagno, in particolare, è riconducibile a una complessa situazione familiare che aveva reso inaccessibile all'uomo la sua stessa abitazione».

Estreme le condizioni igienico sanitarie in cui i due vivevano. «Negli anni i Servizi sociali si sono avvalsi di diversi strumenti, dai contributi economici per il pagamento delle utenze all'erogazione di buoni spesa e pacchi alimentari, fino a misure quali il Reddito di cittadinanza e l'Assegno di inclusione, con l'intento di garantire un sostegno comunque rispettoso delle scelte di vita compiute da persone con storie difficili, che oltre all'attenzione dell'amministrazione pubblica hanno sempre potuto contare sulla solidarietà della comunità santarcangiolese», concludono dall'amministrazione di Santarcangelo. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Maggio 2024, 16:27
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