Le 11 regole per dormire bene quando si hanno poche ore a disposizione

Le 11 regole per dormire bene quando si hanno poche ore a disposizione

di Antonio Bonanata
In tempi come quelli che stiamo vivendo, in cui anche i beni immateriali e “naturalmente” gratuiti sembrano avere un costo, i consigli dispensati da un sito specializzato nella vendita di materassi e lenzuola saranno accolti con favore da quanti – per stile di vita, lavoro e altri impedimenti – vivono il riposo notturno come una dura conquista, costretti da orari massacranti o dai più svariati fattori, primo fra tutti lo stress, che impediscono di godersi lunghe ore di sonno.

Al primo posto, il sito SleepyPeople.com mette l’orologio biologico: quando è il corpo a mandarci segnali inequivocabili, il meglio che si possa fare, come minimo, è rispettarli; il consiglio, quindi, è di approntare una sorta di “tabella del sonno” e di seguire per quanto possibile una certa routine. In questo modo al mattino ci sentiremo molto meglio, avendo abituato il corpo a riposare un certo numero di ore.

Altro importante accorgimento è distanziare, anche di poco, l’attività della veglia con il momento del sonno. Da evitare assolutamente il lavorare fino a un attimo prima di mettersi a dormire; il corpo, infatti, ha bisogno di calibrare i propri ritmi alle varie attività che è chiamato a svolgere. Una buona idea, quindi, potrebbe essere quella di leggere o guardare la tv per una mezz’oretta prima di spegnere la luce. Il rischio di addormentarsi col libro in mano o il televisore accesso è messo in conto, ma fa parte degli effetti collaterali.

In camera da letto, poi, non dovrebbero esserci schermi di alcun tipo, come tv, smartphone, computer, iPad: le luci al led possono disturbare il sonno. Attenzione anche alla temperatura dell’ambiente in cui si dorme: solitamente è troppo alta, aggirandosi intorno ai 21 gradi; l’ideale sarebbe fra i 15 e i 18. Se poi si hanno difficoltà insormontabili a riposare, perché magari attraversiamo un periodo particolarmente stressante e difficile, buona norma sarebbe tenere un diario in cui sfogarsi, appuntare problemi, ansie, paure che ci impediscono di dormire serenamente. Lo stress va tenuto fuori dal letto. Associato a questa abitudine, un altro metodo per favorire il sonno è quello di stilare una lista delle cose da fare il giorno dopo; spesso, infatti, le persone non riescono ad addormentarsi perché a letto continuano a pensare agli impegni da sbrigare nella giornata successiva.

Anche la meditazione può essere un buon rimedio alla carenza di sonno, o semplicemente per riposare bene. Così facendo, la mente si sgombra, abituandosi a focalizzarsi sul presente, sull’immediato. Dal momento che, anche durante il sonno, la nostra mente è “in ascolto”, tutto ciò che la circonda mentre si dorme dovrebbe essere “naturale”; i rumori troppo forti, come quelli minimi ma ugualmente fastidiosi, le sonorità elettroniche, i decibel di troppo, il chiasso, andrebbero tenuti il più lontano possibile dalla camera da letto. Tra i consigli più tradizionali, ma mai passati di moda, evitare l’assunzione di troppa caffeina, magari limitando il consumo di caffè alla sola mattinata: l’effetto stimolante sul sistema nervoso centrale, infatti, si protrae fino a 14 ore.

Per concludere, ma non in ordine di importanza, basta ricordarsi che il posto in cui si dorme, la propria camera da letto, deve essere associata esclusivamente al sonno. Tra le quattro mura della propria stanza, quindi, non si dovrebbe lavorare, guardare la tv o altro. Il nostro cervello, in tal modo, abbinerà quello spazio all’attività per cui è stato pensato, cioè dormire.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Marzo 2016, 14:47
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